OMAGGIO A DANILO SOLI, a dieci anni dalla scomparsa

DISNEY MUSICAL
Aprile 24, 2025

Il tempo è volato e sono trascorsi già dieci anni da quel 21 marzo in cui Danilo Soli è scomparso. L’Associazione Internazionale dell’Operetta lo ha ricordato in collaborazione con il Comune di Trieste lunedì 7 aprile presso la Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich a Trieste, nell’ambito dei Lunedì dello Schmidl. A ricordarne la figura e l’impegno le persone che hanno condiviso con lui gli ultimi anni di passione culturale, attraverso i ricordi e le pagine musicali, che ha maggiormente amato, eseguite dal vivo.

Rossana Poletti e Stefano Bianchi hanno ricordato la figura di Soli, con i contributi di Luciano Santin, Marisa Pallini e Romolo Gessi e con il contributo musicale di Andrea Binetti e Marzia Postogna, accompagnati al pianoforte da Alessandra Sagelli.

Soli è stato un uomo al passo con la modernità. Capiva i cambiamenti sociali e si adeguava, senza mai perdere la carica di ottimismo per andare avanti. Perseguiva con tenacia i suoi traguardi che erano l’organizzazione dei premi, la mostra, gli spettacoli. Ma anche il successo dei teatri cittadini, Rossetti o Verdi che fossero, era importante per lui perché i risultati positivi della città erano di tutti, fondamentali per continuare a sostenere l’importanza della cultura, della musica e del teatro.

Danilo era stato un grande giornalista, come gli uomini colti ed appassionati sanno essere. Scriveva di getto, senza correzioni, e il suo era un italiano alto. Era stato a capo della redazione triestina del Messaggero Veneto e presidente dell’Assostampa. In pensione si buttò a capofitto nella passione musicale della sua vita, l’operetta. Per il Teatro Verdi, che dal 1950 organizzava il Festival internazionale dell’Operetta, cominciavano tempi finanziariamente difficili.  Si adoperò affinché la crisi si risolvesse e quell’iniziativa, che portava tanto lustro e interesse verso la città, non avesse da subire conseguenze. Si attivò con tutte le istituzioni cittadine, fu l’artefice della fondazione dell’Associazione Internazionale dell’Operetta, che riuscì a traghettare risorse e finanziamenti al lirico cittadino, salvando finalmente il festival. A quel punto l’associazione era libera di svolgere un’intensa attività didattica e culturale, di cui per lunghi anni egli fu il principale motore. Volle e realizzò una mostra storica che celebrasse i fasti di una città che, cresciuta all’ombra dell’impero, aveva visto tutti i massimi esponenti della piccola lirica danubiana soggiornare a Trieste. Era il 1994 e con il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” allestì “Tu che m’hai preso il cuor- L’Operetta da Trieste all’Europa” la mostra storica che girò mezza Italia e che, rivista ed aggiornata, era poi approdata anche a Bruxelles, proprio nel cuore dell’Europa, come voleva lui. Presidente dell’Associazione per lunghi dieci anni, ne era diventato poi presidente onorario. Il suo parere era sempre un vincolo forte per l’associazione.

Era stato Soli negli anni ’90 a rispolverare il Premio Internazionale dell’Operetta che aveva permesso di portare a Trieste personaggi del calibro di Marcel Prawy, Raina Kabaivanska, Marta Eggert, Pietro Garinei, Johnny Dorelli, Paolo Limiti, Tim Rice e tantissimi altri ancora. Del musical diceva che era il naturale prosecutore dell’operetta e aveva così voluto fondare il Premio Sandro Massimini, in memoria dell’artista scomparso, da assegnare ai giovani emergenti.

Con Danilo Soli si era chiusa una pagina di Trieste, gli ultimi fasti di una città che viveva felicemente il presente e il futuro con uno sguardo affettuoso al passato.