Tu che m’hai preso il cuor

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“TU CHE M’HAI PRESO IL CUOR” MOSTRA STORICA DELL’OPERETTA

1/26 luglio 2009

Sala Attilio Selva di Palazzo Gopcevich

inaugurazione: martedì 30 giugno 2009, ore 17.30

orario: tutti i giorni 9 – 19, ingresso libero

 

La rinnovata Mostra Storica dell’Operetta “Tu che m’hai preso il cuor” è il frutto di un lungo ed appassionato impegno dell’Associazione Internazionale dell’Operetta – Friuli Venezia Giulia che per l’occasione ha svolto un grande lavoro di rivisitazione della precedente esposizione allestita assieme al Civico Museo Teatrale “C. Schmidl” nell’ormai lontano 1994 e poi rappresentata in diverse occasioni.

LE COLLABORAZIONI

La collaborazione del Comune di Trieste era pertanto necessaria e doverosa, e puntualmente il sodalizio tra Associazione dell’Operetta e Comune di Trieste si è riconfermato in occasione del 40° Festival Internazionale dell’Operetta di Trieste. E così, quasi due anni fa, è ricominciata l’avventura del riesame delle circa mille e più immagini già catalogate ed esposte: vecchie fotografie di artisti e di scena, locandine e programmi, frontespizi illustrati di libretti e spartiti, documenti e autografi, cartoline d’epoca, bozzetti per le scene e i costumi, medaglie – tutte copie di originali conservati al Civico Museo Teatrale “C. Schimidl”, integrati dai prestiti del Teatro “G.Verdi” e di alcuni collezionisti triestini.

A queste si sono aggiunte altre, ovviamente: gli anni di Festival nel frattempo trascorsi e le tantissime iniziative che sono state animate dall’Associazione in quasi vent’anni di attività. Il Teatro Verdi ha messo a disposizione alcuni costumi di scena delle più belle operette prodotte. E poi ancora spartiti, libretti e altri oggetti teatrali originali, provenienti da collezioni private, di Andrea Binetti e in particolare alcune cartoline d’epoca tratte dalla vasta collezione di Sergio Stern, raffiguranti la Trieste asburgica, gli spettacoli ed i personaggi della bellé epoque.

L’INAUGURAZIONE

La Mostra Storica dell’Operetta “Tu che m’hai preso il cuor”, sarà così inaugurata nella Sala “Attilio Selva” di Palazzo Gopcevich il 30 giugno p.v., alle ore 17.30, pochi giorni prima del debutto de La Vedova allegra, di Franz Lehár, punto forte di questo 40° Festival Internazionale dell’Operetta di Trieste, e resterà aperta al pubblico, ad ingresso libero, fino al 26 luglio prossimo.

I REALIZZATORI E I SOSTENITORI

Realizzata dall’Associazione Internazionale dell’Operetta e dal Comune di Trieste – Assessorato alla Cultura – Direzione Area Cultura – Civici Musei di Storia ed Arte – Civico Museo Teatrale “C.Schmidl”, con la collaborazione della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste e della Provincia di Trieste, si avvale del sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Camera di Commercio, Commissariato di Governo – Fondo Trieste e della Banca Popolare Friuladria.

Oltre ad un completo rifacimento della veste grafica e numerosi aggiornamenti, la mostra attuale presenta una divisione cronologica e, visivamente, cromografica.

Curatrice della mostra e del catalogo Rossana Poletti, con la consulenza scientifica di Danilo Soli, che assieme ad Andrea Binetti ne ha curato una colonna sonora e video. La grafica della mostra è di Proxima-ComputerWay, mentre la stampa del catalogo è di Stella ArtiGrafiche  FVG.  I testi del catalogo sono di Adriano Dugulin, Bogomila Kravos, Marina Petronio, Rossana Poletti e Danilo Soli. Alla presentazione del Presidente dell’Associazione Claudio Grizon, del Sindaco Roberto Dipiazza dell’Assessore alla Cultura Massimo Greco, si aggiunge quella non meno importante di un esperto musicale e d’operetta come Paolo Limiti, che ha il merito di aver reintrodotto l’Operetta in Tv negli anni ’90, e per questo ha ricevuto tre anni fa il Premio Internazionale dell’Operetta.

LA PRIMA SALA

Nella prima sala saranno esposte le immagini che vanno dalla metà dell’Ottocento alla seconda guerra mondiale. Avvenimenti di rilievo come la contestata prima de La vedova allegra al Teatro Filodrammatico nel 1907, le presenze di Lehár, Suppé e Kálmán, che si accostano alle esibizioni di artisti di fama europea (Mila Theren e Richard Tauber, Gea della Garisenda e Ines Lidelba, Amalia Soarez ed Emma Vecla) e ad una vivacità anche editoriale: si pensi allo Schmidl che pubblica le prime musiche di Lehár per banda e Sangue triestin e ai vari teatri, il Fenice in particolare, che pubblicano i libretti di operette famose.

Trieste diviene subito il luogo deputato dell’operetta e trova nella prestigiosa figura di Mario Nordio l’uomo simbolo del rapporto profondo tra Lehár, la città di Trieste e l’operetta. Egli è il primo geniale traduttore di Lehár in occasione della prima rappresentazione in Italia di Clo-Clo nel 1924 e da allora egli diviene, per volontà di Lehár, il traduttore esclusivo delle sue operette.

LA SECONDA SALA

Nella seconda sala troverà spazio tutto il Festival dell’Operetta, dal 1950, anno della sua prima edizione al Castello di San Giusto, fino all’ultimo documentabile del 2008. Saranno esposti anche quegli anni Sessanta, in cui il Festival non ebbe un regolare svolgimento, se non per alcuni spettacoli, ospitati al Castello di San Giusto, provenienti dai paesi della Mitteleuropea, in attesa che il vero festival riprendesse quota nel 1970 con il restaurato Politeama Rossetti, pronto ad ospitarlo.

Tante locandine e foto di questi sessant’anni per ripercorrere il cambiamento di un gusto, che nell’ultima fase vedrà emergere, ancora timidamente il moderno musical, con Can Can di Cole Porter e uno scatenato Sette spose per sette fratelli con un danzatore degno di Gene Kelly, Raffaele Paganini, per citarne alcuni, senza dimenticare artisti del calibro di Rose Barsony, Marta Eggerth e Jan Kiepura, negli anni ‘50, direttori d’orchestra della qualità di Cesare Gallino, ma anche protagonisti indimenticabili come Sandro Massimini che calcò per la prima volta le scene di Trieste, proprio in quel famoso 1970 al ritrovato Rossetti.

LA TERZA SALA

Nella terza sala troverà spazio l’attività dell’Associazione Internazionale dell’Operetta, dall’anno 1992 di fondazione ai giorni nostri: troveranno così spazio i due Premi, l’Internazionale dell’Operetta, giunto a quota ventidue, e il Massimini arrivato alla decima edizione. Saranno ripercorse le tante iniziative di questi anni: Calde note d’estate, I Pomeriggi Musicali al Rossetti, TriesteOperetta al Ridotto, ma anche i vecchi successi de La Maga, Abdera e Napoleone, ed ancora Un Bellissimo Settembre e Orient Express, prodotti quest’ultimi con La Contrada, senza dimenticare il Gasparone di Millöcker prodotto a Miramare con il Verdi nel Festival 2005. E poi i tanti concerti di Fine Anno Dal valzer allo swing diretti dal M° Romolo Gessi, i concerti Vo da Maxim, Dove fioriscono i limoni, Spesso il cuore si innamora, Parigi o cara, senza dimenticare il Gala del Festival dell’Operetta 2008, anch’esso frutto di una collaudata collaborazione con il teatro lirico.